Lucilla Becci
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Cari pazienti,
in questa sezione del mio sito potrete trovare news e articoli sulla prevenzione e sulle buone pratiche per mantenere una corretta igiene orale e un sorriso splendente, sia in soggetti adulti che nei bambini.
Inoltre troverete informazioni riguardati terapie, tecniche e materiali utilizzati, e risultati che si possono ottenere.
Questo blog vuole essere un genuino strumento di informazione e di aggiornamento per tutti colori che amano sorridere e prendersi cura del proprio sorriso e di quello dei prori cari!
Buona lettura!
Labbra e denti perfetti: il segreto per un sorriso irresistibile
Pubblicato il 12 ottobre 2018 alle 09.20 |
Ogni giorno, in media, gli italiani sorridono 45 volte: a rivelarlo è uno studio europeo.
A sorridere di più sono le donne, circa 14 volte al giorno più degli uomini.
Secondo le donne italiane infatti, il sorriso riveste un grande valore relazionale, rendendole più sicure di se stesse e rappresentando un’importante arma segreta per il successo e la seduzione.
Forse non tutti sanno che, a livello percettivo, il sorriso è infatti responsabile del 70% dell’intero aspetto del viso.
Ovunque il nostro sguardo si direzioni le prime figure che noterà sono quelle in profondità, le profondità del viso sono gli occhi e la bocca.
Sempre a livello percettivo, il bianco si nota maggiormente rispetto a qualsiasi altro colore, ed ecco spiegato come mai, se la bocca è chiusa normalmente l’attenzione va agli occhi, ma appena il soggetto sorride, l’attenzione si sposta alla bocca.
Labbra e denti giocano dunque un ruolo fondamentale nelle relazioni interpersonali ed è per questo che è importante prendersene cura.
Per quanto riguarda le labbra, le tre caratteristiche più apprezzate sono la morbidezza, la sensualità e la carnosità.
Contrastare la secchezza delle labbra, è il primo passo fondamentale per un sorriso seducente.
Questo traguardo può essere raggiunto tramite l’applicazione di prodotti specifici, ma anche con metodi fai da te in grado di produrre risultati molto apprezzabili, come, ad esempio, esfolianti con lo zucchero e massaggi con azione riattivante effettuati con lo spazzolino da denti.
Aumentare il volume e la carnosità delle labbra è invece possibile sottoponendosi a trattamenti di riempimento cutaneo effettuati con acido ialuronico, i cosiddetti fillers, il cui effetto ha una durata di 6-12 mesi.
Per quanto riguarda i denti, al contrario, i rimedi fai da te che consentono di ottenere risultati soddisfacenti sono molto limitati. Le ricette naturali, infatti, come ad esempio paste di bicarbonato (anche addizionato a dentifricio), salvia, limone o acqua ossigenata, offrono soluzioni sbiancanti poco soddisfacenti e in alcuni casi anche nocive.
Un risultato più soddisfacente e risolutivo, specialmente nel caso di difetti importanti, è ottenibile grazie a trattamenti specifici di estetica dentale, quali sbiancamento dentale, applicazione di faccette o corone in ceramica, ortodonzia o una combinazione di questi.
Sorridere fa bene alla vita! Cura la salute e l'aspetto delle tue labbra e dei tuoi denti e sorridi!
Lucilla Becci
Mantenere sani i denti di mio figlio. Come faccio?
Pubblicato il 11 ottobre 2018 alle 07.00 |
I denti dei nostri bambini sono più sani rispetto agli anni passati anche se ci sono ancora tanti bimbi di 3 o 4 anni con carie profonde. Pulizia accurata, sigillatura dei molari e fluoro (se occorre) sono le strategie vincenti!
La carie è il disturbo dentario più diffuso non solo tra gli adulti ma anche nei bambini.
Nei paesi europei industrializzati, la percentuale di bambini tra gli 8 e i 9 anni con almeno un dente cariato è del 68 % e sale all’85 % tra i 13 e i 14 anni di età. Il disturbo, in realtà, si manifesta molto prima: già alla scuola materna i bambini hanno problemi di carie, ed almeno due bambini su dieci, entro i cinque anni di età, presentano denti cariati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si pone quindi un nuovo obiettivo da raggiungere entro il 2020: arrivare all’85 % dei bambini di 4 anni e al 65 % dei ragazzini di 12 anni senza il problema carie.
Il ruolo della famiglia
Perché questo obiettivo venga raggiunto, è necessario unire le forze per mettere a punto programmi di prevenzione per tutte le famiglie e far arrivare una corretta informazione fino ai nuclei familiari meno abbienti e agli stranieri, tra i quali la percentuale di carie è mediamente più alta.
I programmi di prevenzione vanno fatti partire presto, tra i 3 e i 6 anni di età. Le famiglie devono sapere che i denti dei bambini devono essere controllati ogni sei mesi e che fin da piccoli i bambini devono apprendere le tecniche per una corretta igiene orale.
Non si deve, ovviamente, aspettare il dolore o fastidio a un dente: in questo caso la carie potrebbe avere già iniziato il suo processo di erosione. La bocca va controllata presto, quando non ci sono ancora problemi, per valutare lo stato generale dei denti, la salute e la crescita delle ossa della bocca e per individuare per tempo problemi di malocclusione.
L’igiene corretta fin da piccoli
È possibile prendersi cura dell’igiene orale dei propri bambini ancora prima che spuntino i primi denti. Basta non abituarli a tenere sempre in bocca qualcosa di dolce, come il ciucciotto intinto nello zucchero o nel miele, il biberon pieno di acqua zuccherata, o ricevere in premio una caramella quando il bimbo si comporta bene. Queste abitudini saranno impossibili da eliminare dall’oggi al domani, quando spunteranno i primi dentini. È quindi meglio evitarle fin da subito. Il primo spazzolino, piccolo e morbidissimo, senza dentifricio, può essere usato fin dall’anno di età e naturalmente va maneggiato dai genitori. Attorno ai tre anni, è possibile aggiungere allo spazzolino una piccola dose di dentifricio al fluoro per bambini. Un bimbo può iniziare a lavarsi i denti da solo, sempre sotto controllo dei genitori, attorno ai 6 – 7 anni. La pulizia dovrebbe essere effettuata dopo i tre pasti principali, ma se il bambino va alla scuola materna non sempre è possibile lavare i denti anche dopo il pasto di mezzogiorno.
La sigillatura dei solchi e il fluoro
Un’altra arma importante per la prevenzione della carie, in realtà assai dibattuta, è l’assunzione del fluoro, un minerale importante per la salute e la forza dello smalto. Ci sono stati dubbi, in passato, sulla reale utilità dell’assunzione del fluoro, perché il sovradosaggio potrebbe creare problemi alle ossa e al sistema nervoso. Oggi, però, gli specialisti rassicurano che il fluoro assunto come integrazione, nelle dosi prescritte e controllate dai genitori, ha soltanto effetti benefici e nessun rischio. L’assunzione va evitata solo nelle zone in cui l’acqua potabile sia ricca di fluoro e se un bambino beve acqua minerale con molto fluoro.
Altra arma importante, dopo l’eruzione dei molari definitivi, è la sigillatura dei solchi. È un trattamento che viene eseguito dal dentista attorno ai 6 – 7 anni di età: nei solchi dei molari permanenti, che insorgono appunto a questa età, viene applicata una sorta di “resina” completamente atossica che si indurisce fino a formare una robusta protezione nelle zone più aggredibili dai processi cariogeni.
Lucilla Becci
Paura del dentista nei bambini? Ecco come evitarla!
Pubblicato il 11 ottobre 2018 alle 06.25 |
Prima volta dal dentista? Che sia per un dentino che si sta cariando, che si è rotto o per un controllo, ecco cosa si può fare e cosa non bisogna fare per tranquillizzare il bambino alla sua prima visita e a quelle successive, vincendo così la paura del dentista una volta per tutte e tornando finalmente a sorridere.
La paura del dentista è un problema comune, ma può essere evitato preparando il piccolo alle prime visite da questo specialista nel modo migliore. Diversi piccoli gesti possono rendere qualcosa che spesso non piace neppure a noi grandi, un momento di gioco per il bambino.
Ci sono bimbi di due, tre anni, che vanno dal dentista con tranquillità. Non hanno mai avuto nessun tipo di cura, nessuno ha mai detto loro nulla. Quando arrivano, prendono la visita come un gioco: sono tranquilli, aprono la bocca, si fanno lavare i denti, si fanno anche curare i denti.
Questo spesso dipende da come viene preparato il bambino alla prima visita odontoiatrica.
Ecco dunque alcuni semplici e veloci consigli su come comportarsi per fare in modo che l'appuntamento dal dentista risulti per il bambino una esperienza positiva, piacevole e gratificante e non sia vissuto invece come un trauma.
1) Fissare l’appuntamento in giorni tranquilli, in cui il bambino non abbia altri impegni prima della visita dal dentista.
2) Far indossare un abbigliamento preferito al bambino; ciò potrebbe aumentare le aspettative d una piacevole esperienza.
3) Preparare il bambino alla visita come se fosse il primo giorno di scuola, con positività e serenità ma soprattutto cercando di spiegare al bambino che il dentista è una figura amica.
4) Stare con il bambino durante la prima visita mentre durante i futuri appuntamenti sarà lo staff dello studio ad accompagnarlo. In questo modo è più semplice creare un rapporto più stretto di fiducia tra dentista e bambino.
5) Effettuare la prima visita dal dentista quando il bambino non presenta alcun dolore in modo tale che sia un incontro piacevole e non diventi una situazione traumatica per il piccolo.
6) Evitare di dire al bambino come comportarsi durante l’appuntamento (non piangere o essere bravo).
7) Non nominare parole che possano provocare nel bambino una paura superflua come per esempio male, paura, dolore.
8 ) Nelle sedute successive, se il bambino deve essere sottoposto a cure dentali è preferibile sostituire termini come ago, puntura, siringa, trapano con espressioni particolari che non spaventano il bambino (trapano = elicottero, anestetico = goccine magiche).
9) Informare il bambino riguardo la visita solo qualche giorno prima senza enfatizzare troppo questo evento.
10) Raccontare storie spiritose sui dentisti che possano incuriosire il bambino e non rappresentarlo come una minaccia.
11) Non trasmettere la propria eventuale ansia nell’andare dal dentista. I vostri figli possono avere un approccio diverso.
Lucilla Becci
Bambini e apparecchio: qual è l'età giusta per andare dall'ortodontista?
Pubblicato il 11 ottobre 2018 alle 00.45 |
"Ha i denti storti, sicuramente dovrà mettere l’apparecchio, ma ancora non ha cambiato tutti i denti, dovremo aspettare che vada alle scuole medie!"
Troppo spesso i genitori fanno questa constatazione nella convinzione, errata, che l’apparecchio serva (solo) a correggere problemi estetici e che la terapia ortodontica sia controindicata nell' infanzia e debba essere fatta quando il bambino ha tutti i denti permanenti.
In realtà, al contrario, ci sono casi in cui ha senso consigliare l’uso dell’apparecchio anche a bambini/e di 4 anni, perché prima si interviene meglio è, in termini di efficacia (maggiore) e durata (ridotta) dell’intervento. Non solo: in alcuni casi l'assenza di un intervento precoce può impedire del tutto una futura correzione della malocclusione, costringendo il paziente a sottoporsi, in età adulta, a terapie più complesse ed invasive di chirurgia ortognatica.
I controlli periodici dal dentista sono importanti
I regolari controlli dal dentista pediatrico sono importanti proprio per intercettare tempestivamente eventuali problemi e intervenire di conseguenza. Come si legge nelle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, è consigliabile che la prima visita odontoiatrica venga fatta verso i due anni, indipendentemente dalla presenza o meno di problematiche dentali, proprio per intercettare eventuali malocclusioni, carie e cattive abitudini che mettono a rischio la salute del cavo orale.
Se necessario, l’odontoiatra può suggerire una vista dallo specialista ortodontista, perché alcuni trattamenti necessitano di intervento precoce.
L’ortodontista è uno specialista che ricopre un ruolo ampio: valuta che la crescita delle ossa facciali di un bambino stia avvenendo nel modo corretto, con una relazione armonica tra la mascella e la mandibola; si assicura che non vi siano delle abitudini scorrette, quali il succhiamento del pollice o del dito, una spinta linguale anomala o una respirazione di tipo orale che possano interferire con la corretta funzione e crescita delle ossa mascellari; si interessa della posizione dei singoli denti, “raddrizzando” quelli storti.
In un bambino con una crescita cranio-facciale anomala e dei rapporti scorretti tra la mascella e la mandibola, la malocclusione sarà accompagnata probabilmente da una posizione anch’essa anomala dei denti, che potrebbero apparire “storti" ma la cosa più importante e più grave è che ci potranno essere disturbi nella fonazione, deglutizione, respirazione e masticazione. Una cattiva occlusione può poi ripercuotere i suoi effetti su altri distretti corporei: i muscoli scheletrici e la colonna vertebrale, determinando disturbi posturali o cefalee.
Ecco perchè una malocclusione non va mai trascurata in tenera età.
L’ortodonzia, infatti, può correggere meglio le anomalie durante la fase di crescita del bambino e lo sviluppo delle ossa mascellari, aiutata anche dai cicli ormonali.
Una prima visita ortodontica è consigliabile quindi in un’età compresa tra i 4 e i 5 anni, in cui sarà possibile valutare il tipo di crescita, correggere le abitudini viziate (come succhiamento delle dita, respirazione orale, deglutizione infantile) e valutare la permuta dei denti decidui e la presenza dei permanenti anche grazie alla radiografia panoramica.
Quando la malocclusione è scheletrica va corretta precocemente
Quando il problema riguarda la componente scheletrica e non dentale, cioè la crescita delle ossa mascellari, è importante intervenire molto precocemente. Questo è vero soprattutto nei casi di malocclusione di classe III (mento sporgente), di morso aperto da abitudine viziate come il succhiamento del pollice, o di morso incrociato. Sono situazioni che vanno trattate prima possibile, anche in tenera età, per esempio a 5 anni, per impedire lo sviluppo di anomalie che potrebbero determinare, con la crescita, l'instaurarsi di problematiche più complesse e difficilmente risolvibili. Si parla, in questi casi, di terapia ortodontica intercettiva, eseguita in età precoce.
Per altri casi di malocclusione (per esempio se classificata di classe II) può essere invece consigliabile intervenire in corrispondenza del picco di crescita puberale, intorno ai 9 anni (prima sulle bambine, dopo sui maschietti che raggiungono più tardi la maturità scheletrica) con una terapia ortodontica funzionale. Anche in questi casi, però, una accurata visita ortodontica potrà stabilire le cause della malocclusione e dunque le fasi della terapia e il momento più opportuno per intervenire.
Se i denti sono storti
Quando la maloccusione è di natura solo dentale – per intenderci, in caso dei famosi denti storti, ma con una crescita corretta delle ossa– nella maggior parte dei casi si attende la permuta completa dei denti, la sostituzione cioè dei denti da latte con quelli permanenti, prima di intervenire con la terapia ortodontica.
Non serve, però, aspettare l’eruzione di tutti i denti permanenti quando, per esempio, un incisivo superiore permanente, a seguito di un ritardo della permuta del corrispondete dente da latte, si posizione in maniera anomala all’interno della dentatura. Quando il problema è circoscritto e limitato a uno specifico settore della dentatura, infatti, se intercettato tempestivamente può essere risolto anche nell’arco di 3-6 mesi.
Apparecchio fisso o mobile? Dipende!
“Può mettere l’apparecchio fisso e non mobile?" Lo chiedono molti genitori per ovviare al basso livello di collaborazione del bambino. Ma la terapia ortodontica, che può richiedere l'uso di apparecchi fissi o rimovibili, o la combinazione di entrambi, va prescritta prendendo in considerazione vari fattori e non solo la cooperazione del giovane paziente: rivestono per esempio un ruolo determinante nella scelta del dispositivo medico il tipo e la gravità della malocclusione.
Per esempio, nel cosiddetto trattamento funzionale per correggere un problema di tipo scheletrico di classe II, a bambini di 9-11 anni tipicamente si propone un apparecchio mobile superiore ed inferiore consigliando di metterlo di pomeriggio e durante la notte (è necessario l’uso di almeno 16 ore al giorno).
Per allineare i denti storti, a permuta completa, invece si consiglia generalmente il classico apparecchio fisso con i bracket che si agganciano sui denti.
O ancora, in tenera età, per correggere un morso incrociato si può prescrivere un espansore del palato fisso.
Dipende sempre da caso a caso, ancor di più oggi che, grazie alla tecnologia, abbiamo a disposizione tantissimi dispositivi medici.
Quindi, concludendo sfatiamo 3 luoghi comuni:
1) È ancora piccolo per mettere l’apparecchio
In realtà non è mai (o quasi) troppo presto per metterlo: prima si attendevano i 12-13 anni e il completamento della permuta, della sostituzione cioè dei denti da latte con quelli permanenti, ma si è visto che in caso di alterazioni scheletriche se gestite precocemente si può ristabilire prima il corretto funzionamento del sistema bocca - quindi masticazione, deglutizione, respirazione – ed evitare problemi di maggiore entità in futuro.
2) L’apparecchio serve per correggere problemi estetici
Anche, ma non solo. Rende più bello il sorriso, ma migliora anche e soprattutto il morso, ossia la relazione tra le arcate e l'occlusione. L’uso dell’apparecchio durante l’infanzia e prima dell’adolescenza può essere determinante per risolvere problemi di tipo funzionale e ripristinare una corretta masticazione.
3) Se c’è spazio tra i denti centrali, subito l’apparecchio
Tra i 7 e i 9 anni è fisiologico che tra gli incisivi superiori si creino degli spazi, per cui appaiono dei dentoni in fuori distanziati l’uno dall’altro. È il cosiddetto momento brutto anatroccolo della crescita (ugly duckling stage, in inglese).Nella maggior parte dei casi non si deve intervenire. Eppure è una situazione che spinge molti genitori a consultare il dentista e richiedere l’uso dell’apparecchio per chiudere gli spazi. Cari genitori state tranquilli, perchè si tratta di una situazione (comunque da valutare clinicamente) che il più delle volte si risolve spontaneamente.
Lucilla Becci